Ora vi racconterò una storia. Sotto la piazza Attiki ad Atene, quando ero bambino, c'era una taverna.
Non ho MAI visto una folla più grande che in questa taverna. Anche nei giorni feriali era impossibile trovare un tavolo se non si aspettava almeno un quarto. E le sue sale non erano piccole.
D'estate, ancora di più. Fino a 50 tavoli fuori, per strada, accanto ai binari del treno. Decine di camerieri. E la gente aspettava una o due ore per mangiare il suo famoso "capretto".
In quella taverna non c'era un menu fisso e ogni giorno veniva servita la stessa cosa. Quando qualcuno riusciva a trovare un tavolo, arrivava il cameriere e chiedeva semplicemente "quante persone siete?" e "cosa bevete?" E BASTA.
Dopo un po' arrivarono una pagnotta sfornata sempre calda e fresca e un'insalata di lattuga sempre ben condita (non ricordo bene, ma d'estate l'insalata sarebbe logicamente una ¨greca¨, a base di pomodoro) e pochi minuti dopo un succoso capretto con patate arrosto, quantitativamente proporzionali al numero di persone che c'erano in ogni compagnia. QUESTO ERA L'INTERO MENU. NIENT'ALTRO.
Oh, scusatemi, mi ero dimenticato. A fine pasto la taverna offriva un pezzo di torta leggera, non molto dolce e ben fatta, che d'inverno aveva mandorle e d'estate fragole.
Cosa voglio dirvi con questa storia?
UNO E PERFETTO.
Il negozio di maggior successo, che mi ricordo in Grecia, aveva un solo piatto. E vi assicuro: ERA DELIZIOSO, TOP, MAGNIFICO.
Quindi state lontano dai ristoranti che fanno "tutto". Niente ne varrà la pena………………………..
(estratto dal lemma Al ristorante 2 del libro DG)